La sfida dei brand si gioca sul sociale

Come mi sento in questo assurdo periodo? Con voi sarò sincero, ormai più che un uovo mi pare d’essere uno stufato! L’argomento di oggi mi ha fatto però aprire il guscio su una nuova prospettiva perché, in tema di responsabilità sociale, un momento di crisi come questo potrebbe averci fatto un bel favore: se già prima della pandemia la spinta sociale era inclusa tra le priorità delle aziende, oggi ha assunto ancor più rilevanza ed ha trovato, nelle nuove tecnologie e nello sviluppo del digitale, un terreno fertile per essere raccontata.

I brand che hanno saputo sfruttare le trasformazioni del web sono stati in grado di rispondere con successo alle nuove richieste di quei consumatori che, in un momento come questo, non sembrano più disposti a seguire le imprese unicamente sul terreno dell’instant marketing.

Lo fanno per sé stessi, per farsi strada nel panorama competitivo, per accrescere la reputazione e, naturalmente, il proprio profitto. Bhe, tornaconto o no, che il gioco si sia spostato a livello etico e sociale è certamente un successo per tutti.

Se ci pensate è cominciata una vera e propria gara di solidarietà: tantissime sono state le raccolte di crowdfunding per sostenere gli ospedali nell’emergenza sanitaria e tante aziende hanno scelto di riadattare il proprio business per aiutare il Paese.

Ferragnez su Milano e Lorena Antoniazzi, azienda di moda con cui collaboriamo, per l’ospedale di Perugia, ne sono solo un esempio, o ancora Fedrigoni, a sostegno del NHS Charities Together.

Brand inclusi in questo articolo: Ferragnez, Lorena Antoniazzi, Fedrigoni, Google, Lush, Deliveroo. 

Anche a livello emozionale ed emotivo non è mancato il supporto da parte dei brand, che hanno lanciato messaggi volti a rassicurare, a tranquillizzare, infondendo speranza e positività. D’altronde le aziende raccontano storie, ci aiutano a dar senso alle esperienze che viviamo e, se le emozioni si fanno più forti, anche lo storytelling deve cambiare.

Vi ricordate di Google?
Notando dalle ricerche online una poca attenzione verso sé stessi, il brand ha creato un kit di strumenti per la cura personale (google.com/covid-19) ed ha realizzato un video per ricordarne l’importanza. Un po’ alla volta, le tendenze di ricerca sono cambiate e la campagna ha raggiunto 186 milioni di persone.
Un esempio di successo o, per meglio dire, una gallina dalle uova d’oro, grazie ad una narrazione attuale ma sempre coerente con l’offerta dell’azienda: solo così una comunicazione può essere efficace.

Che tu sia un’azienda di cosmetica, come Lush, o una compagnia di consegne, come Deliveroo, è importante dar valore alla propria brand identity nell’agire responsabilmente senza risultare fuori luogo. I due brand hanno collaborato per esempio nell’offrire, insieme alle ordinazioni, mini-saponi per spronare le persone a lavarsi le mani.

Essere chiari, coerenti e autentici diventa quindi l’unico modo per rendere l’impegno sociale parte integrante delle strategie aziendali di risposta alla crisi.

Io, dal canto mio, non posso che esser felice di questo trend in continua crescita e spero, in qualità di ovetto comunicatore, di collaborare presto con altre aziende che si impegnano in questo senso, dando il mio piccolo contributo verso una nuova etica della comunicazione.